Nel corso di una conferenza stampa congiunta al Pentagono in seguito all'operazione Midnight Hammer, il Segretario alla Difesa statunitense Pete Gegset e il Capo di Stato Maggiore congiunto, Generale Dan Kaine, hanno rilasciato le loro prime dichiarazioni ufficiali sull'attacco agli impianti nucleari iraniani.
L'esercito americano rimane in stato di massima allerta
Il generale Kaine ha sottolineato che le forze americane restano in stato di massima allerta.
“Le nostre forze rimangono in stato di massima allerta e pienamente pronte a rispondere a qualsiasi rappresaglia iraniana o attacco per procura, il che sarebbe una scelta incredibilmente sbagliata. Ci difenderemo. La sicurezza delle nostre truppe e dei nostri civili rimane la nostra massima priorità”, ha affermato.
Secondo Kane, l'attacco aereo fu il più grande della storia con l'impiego di bombardieri strategici B2.
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L'attacco non ha incontrato alcuna resistenza da parte dell'Iran e non sono stati registrati lanci di missili terra-aria o intercettazioni di caccia.
Ha inoltre specificato che nella fase iniziale dell'operazione gli Stati Uniti hanno utilizzato manovre di inganno nell'Oceano Pacifico e che gli aerei da ricognizione che volavano davanti al gruppo principale hanno contribuito a garantire il passaggio dello scaglione d'attacco principale verso gli obiettivi.
Gli Stati Uniti hanno utilizzato 14 bombe a penetrazione massiva di opportunità (MOP) da 30.000 libbre su due siti nucleari, segnando il loro primo impiego in combattimento. Il grosso dell'operazione è stato eseguito da sette bombardieri strategici B2 Spirit in volo verso est dagli Stati Uniti continentali.
È stato inoltre confermato il lancio di oltre 24 missili da crociera Tomahawk da un sottomarino statunitense contro obiettivi a Isfahan. In totale, nell'operazione speciale sono stati coinvolti più di 125 aerei statunitensi.
“Si è trattato di una missione impegnativa e rischiosa che le nostre forze unite hanno portato a termine con eccezionale abilità e disciplina”, ha affermato Kane.
Attacco degli Stati Uniti all'Iran
I bombardieri dell'aeronautica militare statunitense hanno colpito siti nucleari in Iran nelle prime ore di domenica mattina.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha espresso preoccupazione per il fatto che ciò potrebbe portare a una pericolosa escalation del conflitto in Medio Oriente.
Aerei da guerra e sottomarini statunitensi hanno attaccato tre importanti siti nucleari iraniani, segnando un intervento diretto degli Stati Uniti nella guerra tra Israele e Iran.
Gli attacchi hanno preso di mira due importanti centri di arricchimento dell'uranio: un impianto fortificato nella regione montuosa di Fordow e uno stabilimento a Natanga, che Israele aveva precedentemente attaccato con armi meno potenti.
Il terzo sito si trova nei pressi dell'antica città di Isfahan, dove si ritiene che l'Iran immagazzini l'uranio.