86 minuti di tensione: la Corea del Nord ha lanciato un missile intercontinentale verso il Giappone

86 minuti di tensione: la Corea del Nord ha lanciato un missile intercontinentale verso il Giappone Anastasia Didenko

Il 31 ottobre la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico intercontinentale sul Mar del Giappone. Ha stabilito nuovi record di altitudine e durata del volo.

Defense Express ne parla. L'ultima volta che un missile balistico è stato lanciato verso il Mar del Giappone è stato il 18 settembre.

Il Giappone è in massima allerta

Si segnala che la mattina del 31 ottobre la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico intercontinentale che ha sorvolato il Mar del Giappone, stabilendo nuovi record di altitudine e durata del volo. Secondo il Ministero della Difesa giapponese, il missile ha raggiunto un'altitudine di 7.000 chilometri ed è rimasto in aria per 86 minuti prima di cadere nell'oceano senza causare danni.

Il lancio è avvenuto intorno alle 7:10. ora locale dalla zona di Pyongyang, hanno detto i militari sudcoreani.

Ciò è avvenuto poche ore dopo che gli Stati Uniti e la Corea del Sud avevano condannato l’invio di truppe nordcoreane in Russia per prendere parte alla guerra contro l’Ucraina. Tale dispiegamento di personale militare, secondo Seoul e Washington, rafforza la cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca, che potrebbe minacciare la stabilità nella regione.

Secondo il ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani, questo lancio è stato il primo da quando si riferiscono della fornitura militare della Corea del Nord per la guerra.

Sebbene Pyongyang neghi il coinvolgimento nelle ostilità sul fronte ucraino, Seoul e Tokyo hanno espresso preoccupazione per un possibile scambio di tecnologia militare tra la RPDC e la Russia, che potrebbe potenzialmente aiutare Pyongyang a migliorare le armi balistiche.

A proposito, Josep Borrell andrà in missione diplomatica in Giappone e Corea del Sud per discutere la situazione e condurre il primo dialogo strategico dell'UE con questi paesi paesi.

Il Centro europeo di intelligence ha confermato la presenza di diverse migliaia di soldati della RPDC in Russia, il che costituisce una violazione della Carta delle Nazioni Unite e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

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