“Bara” per Putin: come la distruzione del regime iraniano influenzerà la guerra in Ucraina

Secondo l'esercito israeliano, il crollo dei prezzi del petrolio dopo la distruzione del regime iraniano priverà la Russia dei fondi necessari per continuare la guerra.

Bandiere dell'Iran e della Russia

La revoca delle sanzioni all'Iran e la ripresa delle normali relazioni con Israele porterebbero il Paese a “inondare il mondo con il suo petrolio”, con conseguente crollo dei prezzi delle materie prime. Questo rappresenterebbe un collasso economico per la Russia e priverebbe il Cremlino della possibilità di continuare la sua guerra contro l'Ucraina.

Questa opinione è stata espressa dall'ufficiale di riserva delle Forze di difesa israeliane, Grigory Tamar, in un commento a Kyiv 24.

“Questo [la distruzione del regime iraniano – ndr] potrebbe aprire la bara per il regime di Putin”, ha detto Tamar.

L'obiettivo strategico di Israele e il contesto storico delle relazioni con l'Iran

Grigori Tamar ha sottolineato che l'obiettivo strategico di Israele è “distruggere il regime fascista criminale e i fanatici fascisti” in Iran. Ha ricordato che prima della Rivoluzione islamica, Israele e Iran avevano “rapporti eccellenti, eccellenti”.

Secondo l'ufficiale, esiste persino un appezzamento di terreno a Tel Aviv acquistato dal deposto Scià di Persia per costruire un'ambasciata, e la cooperazione tra i due Paesi ha riguardato difesa, agricoltura, scienza, sport e cultura. Tamar ha sottolineato che l'ultimo Scià era un caro amico del sindaco di Gerusalemme, e questo è il tipo di rapporto che Israele sta cercando di ristabilire dopo i cambiamenti politici in Iran.

Parallelismi tra regimi e conseguenze del cambio di potere in Iran

L'ufficiale ritiene che i parallelismi tra i “regimi iraniano e di Mosca” siano evidenti, perché i leader di questi paesi sono “tiranni che bevono il sangue del popolo e se ne stanno nei bunker”. Ha osservato che se il regime in Iran cambiasse, l'Occidente sbloccherebbe i colossali beni dello Stato e revocherebbe le sanzioni, e a quel punto “l'Iran inonderebbe il mondo intero di petrolio”.

Grigory Tamar ha spiegato che questo porterebbe al crollo dei prezzi del petrolio, lasciando “il regime criminale di Mosca senza i mezzi per continuare la sua guerra aggressiva”. Pertanto, ha affermato, “per il Cremlino, il crollo del regime iraniano sarebbe una catastrofe”.

Ricordiamo che l'Iran è da tempo un “partner strategico” particolarmente utile per la Russia. Ma ora il Cremlino sta perdendo Teheran come alleato, sebbene tragga qualche vantaggio dalla guerra in Medio Oriente.

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