Dopo l'invasione russa su vasta scala, il ruolo degli ucraini nell'economia polacca non fece che aumentare.
Gli ucraini sono diventati parte integrante della società polacca e danno un contributo significativo all'economia del Paese.
Lo ha affermato l'incaricato d'affari della Polonia in Ucraina, Piotr Lukasiewicz, in un'intervista a Ukrinform.
Il 13% del PIL polacco è il contributo degli ucraini
Secondo il diplomatico, tra il 2008 e il 2019, circa il 13% del prodotto interno lordo della Polonia è stato generato da ucraini che hanno vissuto, lavorato, creato imprese e si sono integrati nella società polacca.
“Questa è la vera influenza economica della minoranza ucraina in Polonia”, ha sottolineato Lukasiewicz.
Effetto evidente dopo il 2022
Dopo l'invasione russa su vasta scala, il ruolo degli ucraini nell'economia polacca non ha fatto che aumentare. L'ambasciatore ha osservato che la crescita economica del 2,7% della Polonia nel 2022 è dovuta in gran parte ai rifugiati ucraini.
Ha affermato che l'80% di loro ha un impiego formale e paga le tasse, il che è “una forte prova di integrazione e di beneficio economico”.
Politica sociale: non ci saranno cambiamenti
Lukasiewicz ha sottolineato che non si aspetta cambiamenti significativi nell’atteggiamento della Polonia nei confronti degli ucraini.
“In ogni Paese normale, la politica sociale viene adeguata per migliorarne l'efficienza. Ma non si tratta di cambiamenti radicali”, ha osservato.
Ha inoltre osservato che gli ucraini in Polonia continuano ad avere accesso ai servizi sociali su base di parità con i cittadini polacchi, in particolare le categorie più vulnerabili.
“Non ci sono cambiamenti radicali all'orizzonte. Forse solo qualche piccolo aggiustamento, come in altri paesi dell'UE”, ha concluso Lukasiewicz.
In precedenza era stato riferito che tra i polacchi sta crescendo lo scetticismo nei confronti dell’integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea e nella NATO.