Il ministro degli Interni estone ha dichiarato che centinaia di migliaia di cittadini russi hanno combattuto contro lo Stato europeo indipendente.
I paesi baltici, i paesi del Nord Europa e la Polonia chiedono che l'ingresso nell'area Schengen venga chiuso al personale militare russo.
err scrive a riguardo.
I ministri della sicurezza interna degli Stati baltici, nordici e polacchi, riuniti a Tallinn giovedì 19 giugno, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui confermano la decisione di vietare l'ingresso nell'area Schengen ai cittadini russi che hanno preso parte all'aggressione contro l'Ucraina.
All'incontro ad alto livello hanno partecipato anche il Commissario europeo per gli affari interni e la migrazione, Magnus Brunner, e un rappresentante dell'Agenzia per le frontiere.
“Centinaia di migliaia di cittadini russi che hanno combattuto contro un paese europeo indipendente. Dobbiamo prendere una posizione molto chiara: queste persone non possono viaggiare liberamente all'interno dello spazio Schengen. Non concederemo loro permessi di soggiorno, non concederemo loro visti, perché l'intero gruppo che ha ucciso e distrutto lì rappresenta una serissima minaccia alla sicurezza di tutti noi”, ha dichiarato il Ministro degli Interni estone Igor Taro, sottolineandone l'importanza.
Si sottolinea che il divieto di ingresso nell'area Schengen per le persone coinvolte in aggressioni dovrebbe restare in vigore anche dopo la fine delle ostilità attive.
Ricordiamo che nel 2023 Romania e Bulgaria avevano raggiunto un accordo per aderire all'area Schengen, con frontiere aperte via aerea e via mare. Pertanto, il processo si è svolto a marzo 2024.
Si è detto che Cipro intende soddisfare tutti i requisiti per l'adesione entro la fine del 2025.
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