Cinque paesi della NATO spendono già più del 3% del PIL per la difesa
Questo si afferma nel rapporto NATO pubblicato.
Spesa per la difesa della NATO: cosa si sa
Secondo il rapporto della NATO, il primo posto in termini di spesa rispetto alle dimensioni dell'economia è occupato dalla Polonia (4,12% del PIL), il secondo posto è dall'Estonia (3,43%). Seguonogli Stati Uniti (3,38%), la Lettonia (3,15%) e la Grecia (3,08%).
Ora guardoNella top ten figurano anche Lituania, Finlandia, Danimarca, Gran Bretagna e Romania.
Tenendo conto dei dati del rapporto NATO, le spese di molti Paesi, rispetto al 2014, sono raddoppiate o addirittura più che triplicate.
Inoltre, secondo il rapporto della NATO, quest'anno il bilancio per la difesa dell'Alleanza sarà di quasi 1,5 trilioni di dollari.
Pertanto, nel 2024, il bilancio totale della difesa di tutti i paesi membri della NATO ai prezzi attuali sarà di quasi 1,5 trilioni di dollari.
Si noti che lo scorso anno solo 11 dei 32 paesi della NATO hanno raggiunto l’attuale obiettivo del 2%. Si tratta in particolare di Estonia, Lituania, Gran Bretagna, Finlandia, Lettonia, Ungheria, Slovacchia e Danimarca.
Aggiungiamo che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, se vincerà le prossime elezioni presidenziali, intende forzare la NATO membri ad aumentare la spesa per la difesa fino al 3% del PIL.
Secondo The Telegraph, Trump ritiene che i paesi membri dovrebbero aumentare i contributi alla difesa collettiva del blocco di fronte alle minacce provenienti da Russia e Cina.
Contemporaneamente, nell'aprile di quest'anno, il presidente polacco Andrzej Duda si è rivolto ai paesi membri della NATO con la proposta di aumentare la spesa per la difesa dal 2 al 3% del PIL.
Secondo Duda, La Polonia sa che la sicurezza ha un costo, pertanto stanzia oltre il 4% del PIL per il mantenimento e l'ammodernamento dell'esercito.
A sua volta, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha affermato che il paese aumenterà le spese per la difesa a causa dell'esperienza della guerra in Ucraina.
Secondo lui, tra le priorità per la spesa per la difesa, il Regno Unito evidenzia le riserve di munizioni, la disponibilità ad aumentare la capacità e lo stanziamento del 2,5% del PIL fino al 2030.< /p>