Punti principali
- Gli ingegneri americani dimostrarono che il caccia F-16 era in grado di abbattere un missile balistico, ma il progetto fu abbandonato a causa delle scarse probabilità di successo in un combattimento reale.
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I problemi tecnici includevano la necessità che l'aereo fosse vicino al punto di lancio e la velocità del missile, il che rendeva rischiosa l'intercettazione.
Aereo da caccia F-16 / Associated Press
Gli ingegneri americani hanno dimostrato che il caccia F-16 è effettivamente in grado di abbattere un missile balistico. Ma nonostante il successo dei test, il progetto è stato abbandonato, perché in una battaglia reale la possibilità di ripetere l'impresa era pressoché nulla.
Channel 24 ne parla citando Defence Express. Negli anni 2000, gli ingegneri americani riuscirono ad abbattere un missile balistico da un caccia F-16 nell'ambito del programma sperimentale NCADE.
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All'epoca, gli Stati Uniti volevano creare un mezzo economico per intercettare i missili balistici nella fase iniziale del volo, subito dopo il lancio, quando il missile sta ancora guadagnando quota. A tal fine, proposero di utilizzare piattaforme esistenti: caccia F-16, F-15, F/A-18 e, in seguito, persino F-22 e F-35.
Il “punto forte” è stato il missile NCADE, creato sulla base del noto AIM-120, dotato di una nuova testina di ricerca.
Nel 2007, un missile balistico fu abbattuto durante un test: un caccia F-16 lanciò due missili AIM-9X equipaggiati con elementi NCADE. Il risultato dimostrò che un'idea del genere era tecnicamente possibile.
Ma poi sono emersi diversi problemi critici. Innanzitutto, per intercettare il missile in fase di accelerazione, l'aereo deve essere molto vicino al punto di lancio: inizialmente si parlava di un raggio di 160 chilometri, ma in seguito si è scoperto che in realtà ne basta ancora meno: circa 50.
In secondo luogo, a questa quota il missile accelera così rapidamente che la “finestra” per l'intercettazione dura solo pochi minuti. Questo rendeva l'idea troppo rischiosa: il pilota potrebbe non avere il tempo di reagire e l'aereo stesso rischierebbe di essere colpito.
Alla fine, gli esperti americani giunsero alla conclusione che, sebbene il progetto fosse tecnicamente riuscito, era inefficace dal punto di vista militare e troppo difficile da utilizzare in un combattimento reale. Pertanto, il programma fu chiuso per mancanza di prospettive e progressi.
Ora gli Stati Uniti hanno intrapreso una strada diversa. Ad esempio, i missili AIM-174B (la versione aerea dell'SM-6) hanno un concetto diverso: operano secondo uno schema classico e possono abbattere non solo missili balistici, ma anche ipersonici, senza richiedere che il caccia si trovi letteralmente “vicino” al sito di lancio.