Ha preso 30 milioni di rubli e non li ha condivisi: in Russia è stato arrestato il generale PPOshnik, responsabile della protezione di Mosca
Se fosse ritenuto colpevole rischia fino a 15 anni di carcere.
Un generale si trova in un centro di detenzione preventiva russo con l'accusa di corruzione -Il maggiore Konstantin Ogienko, recentemente comandante del 1° Esercito di difesa antiaerea e antimissile per scopi speciali, che protegge i cieli sopra Mosca.
Lo scrive la pubblicazione di propaganda russa Kommersant.
< p dir="ltr">L'indagine ritiene che il comandante della 4a divisione di difesa aerea, il maggiore generale Dmitry Belyatsky, per conto del comandante Ogiyenko, abbia organizzato la ricezione di una tangente per l'assegnazione di terreni di difesa a un'organizzazione civile. I generali contavano su 30 milioni di rubli. (305mila dollari), ma hanno ricevuto solo 500mila rubli (5mila dollari).
Secondo il giornale, il procedimento penale è stato avviato dal dipartimento investigativo militare della TFR a Mosca e poi, per ordine della direzione del comitato, è stato trasferito al dipartimento investigativo militare principale.
Dal materiali del procedimento penale, ne consegue che il capo dell'organizzazione pubblica “Nadezhda” (il suo cognome non è noto) ha raccolto fondi da un certo numero di organizzazioni e cittadini, promettendo di dare loro terreni a Dolgoprudny e Lobny vicino a Mosca. Secondo gli investigatori, i generali delle forze di difesa aerea avrebbero dovuto garantire l'assegnazione di questi siti.
Intrappolato nelle indagini, Byalyatsky ha parzialmente ammesso la sua colpevolezza e ha chiesto la conclusione di un'indagine accordo di cooperazione preliminare con lui, in base al quale si impegnava a rivelare fatti noti di corruzione.
Il maggiore generale Ogienko ha categoricamente negato il suo coinvolgimento nella corruzione, tuttavia, il tribunale militare della guarnigione di Mosca (GIS ) ha scelto per lui una misura restrittiva sotto forma di arresto e recentemente, dopo i casi di trasferimento presso la direzione investigativa principale dell'ICR, il 235° GIS ha prolungato la detenzione fino al 27 novembre. Se ritenuto colpevole, il generale rischia fino a 15 anni di carcere.
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