In particolare, si è espresso contro le recenti vendite di armi francesi all'Armenia.
< p> Consigliere del presidente dell'Azerbaigian per le questioni di politica estera Hikmet Hajiyevaccusato di campagne online mirate ai remoti territori d'oltremare della Francia e alla sua metropoli.
Newsweek scrive al riguardo.
Nota: Hajiyev si è espresso contro le recenti vendite di armi francesi all'Armenia, che secondo i leader azeri aumentano il rischio di ulteriori conflitti tra i due nemici di lunga data mentre cercano un accordo di pace per porre fine a più di 35 anni di conflitto.
I sistemi francesi acquistati da Yerevan includono obici semoventi e mezzi di difesa aerea.< /p>
“Uno dei problemi principali è il programma francese di militarizzazione dell'Armenia”, ha detto Hajiyev, parlando dell'influenza e della partecipazione degli stati occidentali ai negoziati di pace in corso con l'Armenia.
“Chiediamo anche alla Francia astenersi da una politica di ricerca del confronto geopolitico o di costruzione di nuove linee di demarcazione nella nostra regione“, si legge nel messaggio.
Baku è stata accusata di aver risposto ai disordini nel territorio francese d'oltremare della Nuova Caledonia, nel Pacifico, dove un'ondata mortale di violenza separatista ha spinto il presidente Emmanuel Macron a dichiarare lo stato di emergenza e a schierare ulteriori truppe.
” Quando si tratta di questioni della Nuova Caledonia, non ha nulla a che fare con l'Azerbaigian”, ha detto Hajiyev, rispondendo a una domanda sul presunto ruolo di Baku.
“Chiediamo alla parte francese di considerare la attribuire invece la colpa all'essenza e alle cause profonde di questo problema ad altri paesi”, afferma il rapporto.
L'Azerbaigian è inoltre accusato di cercare di indebolire i prossimi Giochi Olimpici di Parigi utilizzando account di social media per diffondere informazioni false e denunciare Le autorità francesi non sono state in grado di ospitare con successo l'evento.
Hajiyev ha affermato che Baku non era coinvolta e ha suggerito che le critiche online alla Francia costituiscono “libertà di espressione e noi la rispettiamo”.
Nota che più di 500mila soldati NATO sono in massima allertadal 2014.
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