Rotterdam, il porto più grande d'Europa, si sta preparando attivamente a un'eventuale guerra con la Russia, riservando spazio alle navi da guerra e sviluppando piani per deviare il trasporto delle merci in caso di ostilità.
Il direttore del porto di Rotterdam, nei Paesi Bassi, Boudewijn Simons, ha affermato che il porto si sta coordinando con la vicina Anversa per gestire l'arrivo di veicoli e rifornimenti militari britannici, americani e canadesi in caso di guerra con la Russia. Ha sottolineato che non tutti i terminal sono adatti al trasporto di merci militari.
Ne parla il Financial Times.
Preparazione alla guerra e cooperazione tra i porti
Il porto di Rotterdam, che si estende per 42 km lungo il fiume Mosa nei Paesi Bassi, movimenta circa 436 milioni di tonnellate di merci all'anno. Fa parte di una più ampia ondata di preparativi militari in tutto il continente. L'Unione Europea sta elaborando un piano di riarmo del valore di 800 miliardi di euro, nell'intento di diventare più autosufficiente in materia di difesa, in risposta alle richieste del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e per scoraggiare l'aggressione russa.
I Paesi Bassi, insieme ai loro alleati NATO, si sono impegnati ad aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL. A maggio, il Ministero della Difesa olandese ha annunciato che Rotterdam avrebbe messo a disposizione spazio per ospitare diverse navi cargo militari su richiesta della NATO.
Boudewijn Simons ha osservato che una o più navi rimarranno ormeggiate in banchina per diverse settimane, da quattro a cinque volte all'anno. Il terminal container di Rotterdam è l'unico luogo in cui le munizioni possono essere trasferite in sicurezza da una nave all'altra. Sono previste anche esercitazioni militari annuali.
“Non tutti i terminal sono adatti alla movimentazione di carichi militari”, ha affermato Simons.
Ha aggiunto che i porti di Rotterdam e Anversa, che ricevono regolarmente merci per le truppe statunitensi in Europa, ora si considerano meno come concorrenti e più come partner pronti a ridistribuire la capacità se necessario.
Lezioni dalla pandemia e dall’aggressione russa
La pandemia di COVID-19 ha messo in luce la dipendenza dei paesi europei da pochi fornitori di dispositivi di protezione individuale e medicinali, come Cina e India. Il forte calo dei flussi di petrolio russo dopo l'invasione su vasta scala dell'Ucraina è stata un'ulteriore lezione, ha osservato Simons.
Ha invitato i paesi europei ad accumulare maggiori riserve strategiche di materiali essenziali, come hanno fatto con il petrolio fin dal 1973.
“Dobbiamo fare lo stesso con elementi come il rame, il litio, la grafite e una serie di altre materie prime essenziali”, ha affermato Simons.
Ha aggiunto che le aree intorno ai porti con buone reti di distribuzione sono adatte a tale stoccaggio. L'UE prevede di presentare una strategia di stoccaggio che comprenderebbe forniture mediche, materie prime essenziali, attrezzature energetiche, rifugi e potenzialmente cibo e acqua.
Nonostante la bassa valutazione del rischio di un'invasione diretta, i paesi della NATO si stanno preparando a un possibile attacco russo all'Europa nei prossimi anni. Nel frattempo, secondo l'intelligence straniera, la Russia sta rafforzando la sua infrastruttura militare ai confini occidentali, in particolare nella regione baltica e nell'Artico.