In Grecia è stata accesa la fiamma olimpica di Parigi 2024: come è andata la cerimonia

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La fiamma olimpica di Parigi 2024 è stata accesa in Grecia: come è andata la cerimonia

La fiamma olimpica è stata accesa martedì nella Grecia, patria dei Giochi, durante una cerimonia che darà il via al passaggio della fiaccola che si concluderà a Parigi il 26 luglio.

La fiamma olimpica è stata accesa in Grecia in vista dei Giochi del 2024

Il fuoco è stato acceso sul sito dell'antica Olimpia. Nell'antichità il fuoco veniva acceso sfruttando l'energia del sole e rimaneva acceso nel santuario di Olimpia, chiamato Pritaneo.

Secondo l'antica tradizione, la sacerdotessa, interpretata dall'attrice Maria Mina, si rivolse al dio del sole Apollo chiedendogli di aiutarlo ad accendere un fuoco tra le rovine del tempio di Era, la moglie di Zeus.

Ora guardo

— Sin dai tempi antichi, la fiamma olimpica ha stato simbolo di pace e di amicizia tra i popoli, — dichiarato dal Comitato Olimpico Internazionale.

Durante la cerimonia era previsto che il fuoco venisse illuminato dai raggi del sole mediante uno specchio parabolico. Ma a causa del tempo nuvoloso, gli organizzatori sono passati al piano B: hanno utilizzato la fiamma preaccesa della prova generale della cerimonia il giorno prima.

Sebbene la cerimonia rifletta l'ellenismo tradizioni millenarie, nella sua forma attuale si tenne per la prima volta nel 1936, quando i Giochi si tennero a Berlino durante il regime di Adolf Hitler.

Il primo tedoforo fu il campione olimpico di canottaggio del 2000 Stefanos Ntouskos.

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Innanzitutto, la staffetta della torcia olimpica passerà attraverso la Grecia. Si prevede che la fiamma olimpica arriverà nella città portuale francese di Marsiglia l'8 maggio.

Marsiglia, fondata dai coloni greci di Focea intorno al 600 aC, ospiterà la competizione velica. La staffetta francese durerà 68 giornie si concluderà con l'accensione della fiamma olimpica durante la cerimonia di apertura dei Giochi il 26 luglio.

I Giochi Antichi furono fondati nel 776 a.C. . e godettero di enorme popolarità finché non furono banditi nel 393 d.C. Teodosio I, che era cristiano e considerava le competizioni parte di un culto pagano.

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