Ciò significa che l'intero processo elettorale in Romania riprenderà in pieno.
Il 6 dicembre, la Corte Costituzionale della Romania ha deciso di annullare la sentenza risultati del primo turno delle elezioni presidenziali. Ora il governo deve fissare una nuova data per le elezioni.
Lo riferiscono Digi24 e RFI, citando fonti ufficiali.
Nel corso della riunione, la Corte Costituzionale della Romania, “al fine di garantire l'equità e la legalità del processo elettorale”, ha deciso di annullare l'intero processo elettorale presidenziale svolto sulla base di un decreto governativo.
Il processo elettorale in Romania sarà ripreso integralmente e il governo fisserà una nuova data per le elezioni presidenziali. Verrà inoltre stabilito un nuovo calendario per le azioni necessarie allo svolgimento delle elezioni del 2024.
Questa decisione è definitiva e vincolante.
La Corte ha preso questa decisione dopo una riunione d'urgenza, nella quale sono state organizzate consultazioni a causa del gran numero di nuove richieste di annullamento delle elezioni presidenziali. Le richieste includevano collegamenti a documenti declassificati dal Consiglio supremo di difesa rumeno. Secondo loro, la campagna del candidato presidenziale filo-russo Kelin Georgescu è il risultato di manipolazioni organizzate dall'estero.
Il documento del Servizio d'informazione rumeno afferma che sono stati ricevuti dati che indicano una campagna pubblicitaria aggressiva effettuata eludendo la legislazione elettorale. Ci sono anche informazioni sull'uso degli algoritmi di alcuni social network per aumentare la popolarità di Georgescu-Roegen.
Il documento afferma inoltre che la Romania è “un bersaglio per le attività ibride russe, inclusi attacchi informatici, fughe di informazioni e sabotaggi”.
A proposito, Georgescu-Roegen ha dichiarato che, se eletto alla presidenza, vieterebbe l'esportazione di grano ucraino attraverso la Romania e la successiva assistenza militare a Kiev.
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