Aggiornamenti NATO strategia per contrastare le minacce ibride nel contesto degli attacchi russi.
Un alto funzionario della NATO ha messo in guardia dalla “prospettiva reale” che un attacco russo non convenzionale all'alleanza, come un sabotaggio o un incendio doloso, potrebbe portare a perdite “significative”.
Lo scrive Sky News.
James, vice segretario generale aggiunto della NATO per l'innovazione, le tecnologie ibride e informatiche Appathurai ha osservato che gli alleati devono comprendere chiaramente i confini della guerra ibrida e le possibili risposte agli attacchi, compreso l'uso della forza militare.
Appathurai ha sottolineato che gli attacchi ibridi russi in Europa, Stati Uniti e Canada si stanno avvicinando a livelli che sarebbero stati inaccettabili solo pochi anni fa. Il numero di attacchi “cinetici”, in particolare il taglio di cavi sottomarini, il sabotaggio contro edifici e il posizionamento di ordigni incendiari sul carico di aerei, si è particolarmente intensificato dall'inizio dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022.
“Possiamo sicuramente contarne dozzine. Fino a 100 di sicuro, ma ci sono ancora molte cospirazioni sventate”, ha osservato Appathurai. Ha espresso preoccupazione per il fatto che uno di questi attacchi potrebbe causare grandi vittime o significativi danni economici, il che potrebbe innescare una risposta collettiva della NATO ai sensi dell'articolo 5.
Ha inoltre osservato che la NATO sta aggiornando la sua strategia sulla guerra ibrida, che è stato sviluppato l’ultima volta nel 2015. La politica aggiornata, che dovrebbe essere adottata al vertice dell'Alleanza nel 2025, dovrebbe tenere conto delle possibili minacce non solo provenienti dalla Russia, ma anche da altri stati come Cina, Iran e Corea del Nord.
Queste le misure includono la creazione di piani per contrastare possibili attacchi ibridi, nonché lo sviluppo di meccanismi per scoraggiare l'aggressione.
Ricordiamo che il comandante della NATO per la trasformazione, l'ammiraglio Pierre Vandier, ha dichiarato che l'Alleanza dovrebbe avere nella sua arsenale di armi a lungo raggio per rispondere efficacemente alle minacce, in particolare i missili balistici russi a medio raggio Oreshnik. Ha espresso preoccupazione per questa minaccia proveniente dai sistemi russi e ha sottolineato la necessità che la NATO sia preparata per tali sfide.
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