La caduta del regime del dittatore Bashar al-Assad in Siria rappresenta una sconfitta politica strategica per Mosca.
La perdita di basi militari in Siria La Siria potrebbe compromettere seriamente la capacità del Cremlino di condurre operazioni in Africa.
Lo afferma in un rapporto dell'Institute for the Study of War (ISW).
“Ciò indebolirà la posizione russa in Libia e nei paesi sub-sahariani, oltre a sottometterla il suo impatto sui regimi autoritari africani è messo in discussione. La base navale russa a Tartus ha fornito supporto logistico alle operazioni del Cremlino nel continente africano. La sua perdita interromperebbe la rotazione del personale, i rifornimenti e la capacità della Russia di proiettare la potenza militare nella regione. L'Africa sahariana, dove il Cremlino cerca di mantenere la sua influenza”, afferma il rapporto.
Il Cremlino potrebbe rafforzare la sua presenza in Libia o in Sudan nel tentativo di compensare le perdite, ma la mancanza di accordi formali con questi paesi e le deboli infrastrutture complicano questi piani.
La caduta del regime siriano di Assad rappresenterà un'ulteriore sfida per la strategia russa.
“Il crollo del regime di Assad e l'incapacità della Russia di mantenerlo causerebbe danni significativi all'immagine globale della Russia come alleato affidabile, oltre a mettere in discussione la sua influenza sui regimi autoritari africani che la Russia cerca di sostenere, e il suo obiettivo geopolitico più ampio di posizionarsi come a superpotenza globale”, dicono gli analisti.
Ricordiamo che la Russia sta ritirando le navi e trasferendo le rimanenti armi via aereo dalle basi in Siria.