È improbabile che Putin si fermi all'Ucraina, ma allo stesso tempo continuerà la sua aggressione contro i paesi occidentali, ritengono gli esperti.
La Federazione Russa sta incrementando la produzione di droni, veicoli da combattimento per la fanteria (IFV), aerei e navi. Sono queste le tipologie di armi su cui il Cremlino farà affidamento in caso di un'imminente guerra con la NATO.
Lo afferma un rapporto dell'Institute for the Study of War (ISW).
Secondo il Centro per l'analisi macroeconomica e le previsioni a breve termine, affiliato al Ministero della Difesa russo, la produzione industriale del Paese è cresciuta del 2,6% nel periodo aprile-maggio 2025.
Questi dati provenienti dal centro indicano la volontà della Federazione Russa di espandere l'infrastruttura industriale strategica a medio e lungo termine. “Queste misure potrebbero essere parte del processo di riorganizzazione e ripristino delle capacità operative delle forze armate russe, in vista di un possibile conflitto prolungato con i paesi della NATO”, ritengono gli analisti.
Le immagini satellitari dei singoli stabilimenti russi di riparazione di veicoli blindati indicano che la Russia sta intensificando la produzione di veicoli da combattimento per la fanteria (IFV).
Inoltre, ulteriori analisi indicano che la Russia ha compiuto alcuni progressi nell'espansione della produzione di carri armati T-90M, confermando ulteriormente l'investimento a lungo termine dei russi nella produzione a lungo termine di veicoli blindati pesanti.
“Non è ancora chiaro se queste misure siano volte a preparare una nuova offensiva su larga scala contro l'Ucraina nel breve o medio termine, oppure se si tratti di ripristinare il potenziale per un possibile confronto più ampio con la NATO”, osserva ISW.
Era già stato riportato che, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati avevano imposto una serie di sanzioni volte a indebolire l'industria della difesa russa. Sul campo di battaglia, la Russia aveva perso equipaggiamento e ridotto le sue scorte di missili e proiettili.
In risposta, il Cremlino ha rapidamente investito risorse nel settore militare. Il bilancio federale per l'anno in corso prevede una quota ancora maggiore della spesa per la difesa: oltre il 29%.
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato a dicembre che la Russia stava producendo 17,5 volte più munizioni, 17 volte più droni e 5,6 volte più carri armati rispetto al periodo prebellico.