La Russia ha iniziato a lanciare nuovi Shahed “bianchi” con intelligenza artificiale e radiocomando – AP

La Russia ha iniziato a lanciare nuovi Shahed “bianchi” con intelligenza artificiale e radiocomando – AP

Le truppe russe hanno iniziato a utilizzare versioni migliorate dei droni kamikaze iraniani Shahed, dotati delle più recenti tecnologie: telecamere, moduli radiocomandati e sistemi di intelligenza artificiale.

Lo ha riportato l'Associated Press.

La Russia lancia gli Shahed potenziati

— La scorsa settimana, i cacciatori di droni ucraini che raccoglievano i detriti dell'assalto notturno alle città russe hanno trovato un'arma che si distingueva dalle altre. Il drone era dotato di una telecamera avanzata, una piattaforma di calcolo con intelligenza artificiale e comunicazioni radio che permettevano a un operatore di controllarlo a distanza dalla Russia, si legge nell'articolo.

Il drone scoperto conteneva anche tecnologia anti-jamming iraniana, il che indica il coinvolgimento attivo di soluzioni straniere nella progettazione di questi droni.

Ora sto guardando

Le forze armate russe hanno registrato la comparsa dei cosiddetti Shahed bianchi, droni dotati di funzionalità avanzate in grado di colpire bersagli sia fissi che in movimento, comprese infrastrutture critiche.

I nuovi Shahed contengono componenti costosi

A causa dell'elevato costo dell'elettronica di tali UAV, gli esperti ritengono che verranno utilizzati principalmente per attacchi di precisione.

Le versioni precedenti dello Shahed non avevano la capacità di cambiare rotta o di prendere di mira oggetti in movimento, il che le rendeva più vulnerabili alle difese aeree ucraine.

La nuova versione dei droni è dotata di un canale di comunicazione radio, grazie al quale l'operatore può controllare il dispositivo da remoto e in tempo reale, anche se si trova in Russia.

Tra i rottami dei droni abbattuti di recente sono state rinvenute anche antenne multicanale di fabbricazione cinese e moduli per la guerra elettronica (EW) di fabbricazione iraniana, il che indica che i nuovi droni sono ibridi che combinano componenti provenienti da diversi Paesi.

Alcuni esperti ipotizzano che alcuni degli Shahed migliorati potrebbero essere prodotti non in Iran, bensì in Russia, in particolare negli impianti di produzione dello stabilimento di Alabuga.

Tuttavia, a causa dell'elevato costo dei componenti, non è ancora prevista la produzione in serie di tali droni. La parte russa si concentrerà probabilmente sulla produzione di analoghi più economici chiamati Geranium.

Nonostante i miglioramenti, i droni radiocomandati rimangono vulnerabili alla guerra elettronica. Questo preserva il potenziale dell'Ucraina per contrastare efficacemente la nuova minaccia aerea.

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