L'attacco israeliano influenzerà la capacità dell'Iran di produrre missili balistici – media
Israele ha colpito obiettivi militari in Iran la mattina del 26 ottobre, distruggendo, tra le altre cose, una componente critica del programma di missili balistici.
Queste informazioni sono confermate da numerose fonti Axios in Israele .
Sciopero per la produzione di missili balistici in Iran: dettagli
Si dice che l'equipaggiamento attaccato nell'attacco alla sua produzione di missili balistici sia importante per l'Iran.
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L'attacco, dicono ad Axios fonti israeliane, potrebbe compromettere seriamente la capacità dell'Iran di ricostruire le sue scorte missilistiche e, di conseguenza, risultato, per scoraggiare ulteriori attacchi massicci contro Israele.
A proposito, un alto funzionario statunitense in un commento alla pubblicazione ha anche confermato che l'attacco mina le capacità di produzione missilistica dell'Iran.
Secondo quanto riportato dai media, 12 “miscelatori planetari” necessari per produrre combustibile solido per missili balistici a lungo raggio sono stati danneggiati durante l'attacco israeliano di sabato contro obiettivi in Iran.
Questi miscelatori sono apparecchiature molto complesse che l'Iran non può produrre è proprio e deve acquistarlo dalla Cina.
Secondo le previsioni delle fonti, il ripristino dell'attrezzatura danneggiata potrebbe richiedere almeno un anno.
A proposito, l'Iran non ha ammesso alcun danno alle fabbriche per la produzione di missili o droni, sottolineando solo che si riserva il diritto di ritorsioni.
Attacco israeliano contro l'Iran il 26 ottobre: cosa si sa
< p>Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno attaccato le strutture militari iraniane la mattina del 26 ottobre.
Siti iraniani di produzione di missili balistici, depositi di missili terra-aria e una serie di strutture di difesa aerea sono stati colpiti.
L'IDF ha definito questo attacco una risposta ai bombardamenti di Israele in aprile e ottobre.
Oltre alle attrezzature per la produzione di missili balistici, quattro sistemi di difesa aerea S-300, come quel giorno furono colpiti anche impianti nucleari ed energetici in Iran.
Successivamente, parlando ai giornalisti, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso la speranza che ciò porrebbe fine allo scambio di colpi tra Israele e Iran.
In particolare, il capo del Pentagono Lloyd Austin, durante una conversazione telefonica con il collega israeliano Yoav Galant, ha affermato che “l'Iran non dovrebbe commettere l'errore di rispondere agli attacchi israeliani del 26 ottobre”.