“Lo considera un blocco aggressivo”: generale dell'esercito valuta la possibilità che la Russia attacchi la NATO

Punti principali

  • Il generale dell'esercito Nikolai Malomuzh ritiene che la Russia non sia in grado di attaccare la NATO a causa della mancanza di risorse e dell'esaurimento dell'esercito in Ucraina.
  • Il sostegno all'Ucraina è fondamentale per scoraggiare l'aggressione russa, e il sostegno strategico della NATO può proteggere l'Europa da una potenziale aggressione.

La Russia non è in grado di attaccare i paesi della NATO a causa della mancanza di risorse proprie. La guerra in Ucraina sta esaurendo il suo esercito e la maggior parte della popolazione non vuole combattere nemmeno per denaro.

Il generale dell'esercito ed ex capo del servizio di intelligence estero dell'Ucraina Mykola Malomuzh ha espresso questa opinione al Canale 24, sottolineando che il sostegno all'Ucraina è la chiave per contenere l'aggressione russa e una garanzia di sicurezza per l'Europa.

Perché la Russia non potrà attaccare i paesi della NATO

Il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha affermato che la Russia sta effettivamente valutando un attacco contro uno dei paesi membri dell'Alleanza. Al recente vertice, è stato chiaramente riconosciuto che il blocco aggressivo, che comprende Russia, Corea del Nord e Iran, rappresenta una seria minaccia per tutti i paesi della NATO.

Questa è la posizione comune dei leader occidentali, incluso Donald Trump. Il generale dell'esercito ritiene che si tratti di un blocco aggressivo.

Sebbene Trump affermi che un sostegno strategico su larga scala all'Ucraina non debba essere avviato oggi, non nega i fatti: la Russia rappresenta una minaccia reale e Vladimir Putin sta minando la sicurezza della NATO con le sue azioni. In questo contesto, il sostegno strategico all'Ucraina è uno degli scenari che possono proteggere l'Europa, in particolare la Polonia e gli Stati baltici, da una potenziale aggressione.

Oggi si può affermare che Putin non sia in grado di attuare il suo piano strategico riguardo all'Ucraina. L'esercito russo subisce perdite significative: l'Ucraina annienta fino a 35-40 mila occupanti ogni mese. Questo supera significativamente il tasso di mobilitazione in Russia, dove vengono reclutate solo 10-15 mila reclute al mese. In un anno, circa 200 mila. In una situazione del genere, parlare di formare un esercito di un milione di uomini per attaccare la NATO è irrealistico.

Inoltre, secondo i sondaggi, circa il 60% dei russi non vuole andare in guerra, nemmeno per denaro. L'idea di una guerra globale con la NATO, che dispone di armi di quinta e sesta generazione e di un vantaggio in tutti gli aspetti chiave – militare, economico, tecnologico – equivale a una catastrofe per Putin.

Putin non ha alcuna possibilità di vincere in Ucraina, tanto meno di iniziare una guerra parallela con la NATO. Questo accelererebbe la sua fine e il regime cadrebbe, ha osservato Nikolai Malomuzh.

La Russia potrebbe continuare con provocazioni, attacchi ibridi o azioni di sabotaggio ai confini con i Paesi baltici, la Finlandia o la Polonia, in particolare attraverso la Bielorussia. Ma non dispone di risorse concrete per una guerra su larga scala contro la NATO – e non le avrà nei prossimi 2-3 anni, come prevedono gli esperti internazionali.

Secondo Malomuzh, Putin capisce di non avere alcuna possibilità al fronte, quindi sta cercando di imporre negoziati a condizioni favorevoli per sé stesso. Ma non ha né il potenziale economico, né politico, né militare per farlo. L'economia russa sta gradualmente declinando, il che ne compromette la capacità difensiva e il futuro in generale.

Pertanto, il compito chiave oggi è mantenere e rafforzare il fronte ucraino. È altrettanto importante aumentare la pressione su Donald Trump affinché sblocchi la fornitura di armi e munizioni ad alta precisione all'Ucraina. Ciò creerà non solo capacità difensive, ma reali vantaggi sul fronte. Quando Putin si renderà conto che non ci sono possibilità di vittoria, allora sarà possibile negoziare, ma a condizioni favorevoli per l'Ucraina.

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