L'UE è vicina a un accordo sul 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia – Reuters

Le restrizioni si applicano al petrolio russo, alle banche e alle aziende che utilizzano schemi di bypass.

I rappresentanti dei paesi dell'Unione Europea sono già nella fase finale dell'accordo sul 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia, il cui elemento principale sarà la riduzione del prezzo massimo del petrolio russo.

Lo hanno riferito quattro fonti degli ambienti diplomatici dell'UE dopo un incontro tenutosi domenica, scrive Reuters.

Secondo gli interlocutori, tutti i punti chiave del nuovo pacchetto sono stati concordati, ad eccezione dei dettagli tecnici, sui quali solo uno Stato membro ha formulato osservazioni. La decisione finale dovrebbe essere presa lunedì, alla vigilia del Consiglio dei Ministri degli Esteri dell'UE a Bruxelles, dove le sanzioni potrebbero essere formalmente approvate.

Tra le innovazioni c'è un meccanismo flessibile per l'adeguamento del prezzo massimo del petrolio. La Commissione Europea ha proposto che sia fissato a un livello inferiore del 15% rispetto al prezzo medio di mercato del petrolio nei tre mesi precedenti. Uno dei diplomatici ha specificato che il costo iniziale stimato sarà di circa 47 dollari al barile, sulla base del prezzo medio del petrolio degli Urali nelle ultime 22 settimane meno il 15%. Il prezzo sarà poi rivisto ogni sei mesi.

La Slovacchia, che in precedenza aveva trattenuto l'approvazione del pacchetto, ha espresso preoccupazione per i piani dell'UE di eliminare gradualmente il gas russo. Allo stesso tempo, ha già accettato le nuove misure, aspettandosi ulteriori garanzie dalla Commissione europea. Per adottare il pacchetto di sanzioni è necessaria l'unanimità di tutti i paesi dell'UE.

Il primo tetto al prezzo del petrolio russo è stato introdotto dai paesi del G7 nel dicembre 2022 per ridurre il finanziamento dell'aggressione russa contro l'Ucraina. Dopo un lungo calo dei futures sul petrolio, il livello stabilito di 60 dollari al barile ha di fatto perso la sua efficacia, quindi l'UE e il Regno Unito ne hanno insistito negli ultimi mesi per una revisione.

Le attuali norme vietano l'acquisto di petrolio russo via mare se il suo prezzo supera i limiti stabiliti. Anche i servizi assicurativi e logistici per tali spedizioni sono vietati se le condizioni di prezzo non vengono rispettate.

Oltre ad abbassare il tetto massimo dei prezzi, il nuovo pacchetto include anche il divieto di qualsiasi transazione finanziaria legata ai gasdotti Nord Stream, nonché sanzioni contro le entità che aiutano la Russia ad aggirare le restrizioni.

Nell'elenco delle nuove restrizioni saranno inclusi anche oggetti quali: una raffineria di petrolio russa in India, due banche cinesi e un registro delle navi battenti “bandiere di comodo”, utilizzate attivamente dalla Federazione Russa per trasportare petrolio eludendo la pressione delle sanzioni.

Ricordiamo che in precedenza avevamo scritto che i repubblicani al Senato erano convinti che il Congresso avrebbe approvato una nuova legge sulle sanzioni questo mese. Questa prevede l'introduzione di dazi estremamente elevati – pari al 500% – per gli stati che continuano a importare petrolio e uranio russi. Allo stesso tempo, il documento prevede che il Presidente degli Stati Uniti potrà sospendere temporaneamente questi dazi a determinate condizioni.

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