Milioni di dispositivi in ​​tutto il mondo infettati da spyware cinese: i dettagli

Milioni di dispositivi in ​​tutto il mondo infettati da spyware cinese: dettagli

PlugX, creato dai gruppi di hacker cinesi Mustang Panda e Twill Typhoon, era supportato dal governo cinese e infettava i dispositivi tramite porte USB.

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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, insieme all'FBI e ai partner francesi, ha rimosso da remoto il malware PlugX da oltre 4.200 computer negli Stati Uniti e da altre migliaia in Francia. Il virus, utilizzato per spiare e raccogliere informazioni, è stato trovato su dispositivi in ​​più di 170 paesi.

Lo riporta TechCrunch.

PlugX, creato dai gruppi di hacker cinesi Mustang Panda e Twill Typhoon, supportati dal governo cinese, hanno infettato i dispositivi tramite porte USB. Dopodiché il virus ha avuto accesso ai file delle vittime e li ha trasferiti agli aggressori.

Secondo le agenzie di intelligence statunitensi, l'operazione rappresenta una delle più grandi risposte agli attacchi informatici riconducibili alla Cina. Tuttavia, la portata dell'infezione è molto più ampia: secondo i dati preliminari, milioni di dispositivi in ​​tutto il mondo restano a rischio.

La società francese di sicurezza informatica Sekoia.io, che ha preso parte all'indagine, ha confermato la presenza di PlugX su 3.000 computer in Francia. L'operazione per rimuovere il virus è in corso da agosto 2024 ed è stata condotta in coordinamento con le forze dell'ordine di entrambi i Paesi.

I fornitori statunitensi informeranno i proprietari dei dispositivi interessati che il virus è stato neutralizzato, ma I governi degli Stati Uniti e della Francia chiedono misure di sicurezza informatica più forti per prevenire attacchi simili in futuro.

Ricordiamo che i ricercatori cinesi dell'Università di aeronautica e astronautica di Nanchino, guidati da Wu Yunhua, hanno condotto una simulazione al computer di un operazione spaziale in cui 99 satelliti intercettori sono in grado di distruggere quasi 1.400 satelliti Starlink in 12 ore. Lo studio solleva preoccupazioni sulla crescente militarizzazione dello spazio.

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