La Lituania insiste affinché l'Ucraina abbia una scadenza specifica per l'adesione all'UE. Gitanas Nauseda è convinto che un tale obiettivo darà impulso al cambiamento.
Al vertice dei leader dell’Unione Europea a Bruxelles, il presidente lituano Gitanas Nausėda ha invitato i partner europei a stabilire un obiettivo politico chiaro: l’adesione dell’Ucraina all’UE il 1° gennaio 2030.
Lo riferisce un corrispondente dell'UNIAN.
“Penso che sia produttivo fissare obiettivi politici ambiziosi. Ad esempio, vedere l'Ucraina entrare a far parte dell'Unione Europea dal 1° gennaio 2030. È difficile, ma motivante”, ha detto Nauseda prima del vertice.
Secondo il Presidente lituano, fissare una data del genere potrebbe contribuire a consolidare gli sforzi di tutti gli Stati membri e ad accelerare il processo negoziale. Ha sottolineato che occorre evitare incomprensioni e ritardi, che non fanno altro che danneggiare il processo di allargamento.
Nausėda ha commentato separatamente la posizione distruttiva dell'Ungheria, che blocca sistematicamente la decisione sulle sanzioni contro la Russia e l'avanzata dell'Ucraina verso l'UE. La Presidente lituana ha espresso la speranza che altri Paesi riescano a convincere Budapest a non interferire in questo processo.
“Un solo Paese non può abusare dello strumento del consenso”, ha sottolineato, aggiungendo che, nonostante le difficoltà, è sempre possibile trovare una soluzione comune.
Nauseda ha anche affermato che l'Ucraina dovrebbe aprire il primo gruppo di negoziati di adesione il prima possibile. A suo parere, entro la fine dell'anno l'UE dovrebbe aprire tutti e sei i gruppi necessari per il pieno avvio dei negoziati.
Il Presidente lituano ha condannato l'approccio selettivo nei confronti dell'Ucraina e della Moldavia, che nutrono le stesse ambizioni di adesione.
“Purtroppo, a causa di alcuni ostacoli bilaterali – sapete di cosa parlo – l'Ucraina non può avviare il primo gruppo di negoziati”, ha aggiunto.
Nauseda ha inoltre invitato l'UE ad adottare il 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia, sottolineando la necessità di evitare eccezioni e mitigazioni.
“La Federazione Russa sta solo imitando la sua disponibilità ai negoziati. Il pacchetto deve essere forte e coerente”, ha osservato il leader lituano.
Ricordiamo che il primo ministro ungherese Viktor Orbán si è nuovamente espresso contro l’integrazione europea dell’Ucraina, affermando che l’adesione del paese all’UE avrebbe comportato il coinvolgimento dell’Unione europea nella guerra.
“Se accogliamo l'Ucraina nell'UE, integreremo la guerra con essa. Non vogliamo far parte di una comunità che include uno Stato in guerra e che rappresenta una minaccia diretta per noi. Dopotutto, se uno Stato membro dell'UE è in guerra, allora l'UE stessa è in guerra. Non siamo contenti di questo”, ha detto Orbán.
Negli ultimi mesi il primo ministro ungherese ha ribadito più volte la sua posizione, sottolineando la debolezza economica dell'Ucraina e il pericolo di una sua adesione all'UE e alla NATO nel contesto di un conflitto armato con la Russia.