Perché il Cremlino inasprisce le sue dichiarazioni sui negoziati con l’Ucraina: la spiegazione degli analisti
Il Cremlino vuole spaventare l'Occidente e spingere l'Ucraina ai negoziati, dicono gli esperti.
L'addetto stampa del presidente russo Dmitry Peskov, il capo del ministero della Difesa russo Sergei Shoigu, il capo dello stato maggiore russo Valery Gerasimov e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov hanno intensificato le operazioni di informazione per intimidire l'Occidente e spingere l'Ucraina ai negoziati.
Lo riferiscono gli analisti dell'American Institute of Studies War (ISW).
In particolare, Shoigu ha iniziato a minacciare la Francia per moderare il sostegno occidentale all'Ucraina.
“Finge di essere presumibilmente interessato ai negoziati con Kiev. Ma questo è solo parte di un'ampia operazione di informazione progettata per costringere l'Occidente a spingere l'Ucraina a negoziare alle condizioni di Mosca”, dicono gli esperti.
Secondo quanto riferito, Peskov ha anche affermato che la NATO e la Russia sono ora in “scontro diretto” e che l’Alleanza è presumibilmente coinvolta in un “conflitto attorno all’Ucraina”. L'addetto stampa del presidente russo ha accusato la NATO di avvicinarsi ai confini della Russia.
Secondo gli analisti, la Russia desidera da tempo presentare l'Occidente e la NATO come una minaccia esistenziale. In questo modo la propaganda vuole giustificare la guerra contro l'Ucraina.
L'ISW ha riferito che Lavrov ha anche finto interesse nei negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. Ha approfittato di un incontro con ambasciatori stranieri di stati “non occidentali” per condannare la “formula di pace” del presidente ucraino Vladimir Zelenskyj. Secondo lui, Mosca è pronta a negoziare a condizioni a lei favorevoli.
Si è saputo in precedenza che la Cina insiste nel portare Ucraina e Russia al tavolo delle trattative ad armi pari. Leggi l’articolo di TSN.ua su questo argomento:Negoziati “pacifici” con la Russia: chi sta promuovendo il piano per la resa nascosta dell’Ucraina e perché.
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