La corruzione sistemica e il malcontento popolare hanno portato all'infiltrazione di agenti israeliani nelle strutture di difesa dell'Iran.
Una serie di omicidi mirati di comandanti militari iraniani ha messo in luce gravi lacune negli sforzi di controspionaggio della Repubblica Islamica. Secondo il quotidiano francese Le Monde, questi eventi indicano una profonda penetrazione dei servizi segreti israeliani nelle strutture di difesa iraniane.
Misteriosa scomparsa di personaggi chiave
A quasi una settimana dall'inizio dei raid aerei israeliani sul territorio iraniano, il 13 giugno, la sorte di diversi comandanti di alto rango del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), l'esercito ideologico del regime, resta incerta, alimentando le speculazioni sul fatto che potrebbero essere rimasti feriti, dispersi o uccisi, notizie che devono ancora essere confermate ufficialmente.
Tra le figure scomparse figurano Esmail Ghaani, comandante della Forza Quds (un'unità d'élite responsabile delle operazioni all'estero); Alireza Tangsiri, comandante della marina dell'IRGC; e Gholamreza Soleimani, capo dei Basij, una milizia territoriale subordinata all'IRGC. Non hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche né sono comparsi in pubblico dall'inizio dei combattimenti, pur essendo tra le voci più esplicite del regime.
Il loro improvviso silenzio, unito alla mancanza di nomine per diverse posizioni vacanti – in particolare quella di comandante delle forze di terra dell'IRGC, il cui precedente capo ha sostituito il suo capo assassinato – solleva seri interrogativi sulla reale portata delle perdite umane tra i massimi vertici militari dell'Iran.
Israele afferma di aver ucciso circa 20 alti ufficiali iraniani, ma i funzionari iraniani ammettono solo circa la metà di queste vittime. In particolare, l'Iran non ha ancora celebrato una cerimonia di sepoltura pubblica per i suoi comandanti caduti.
Perdite tra l'élite militare e dell'intelligence
Già durante la prima ondata di attacchi del 13 giugno, vennero uccise diverse figure chiave della gerarchia militare iraniana.
Tra loro:
È importante notare che il 17 giugno è stato eliminato anche il successivo capo del quartier generale centrale di Khatam al-Anbiya, Ali Shadmani.
Le perdite sono significative anche sul fronte dell'intelligence. Il 15 giugno, Mohammad Kazemi, capo dell'organizzazione di intelligence dell'IRGC, è stato ucciso. Non è ancora stato nominato un successore per la posizione strategica, responsabile dell'intelligence interna e militare del Paese.
Tra gli scienziati uccisi c'era Fereydoon Abbasi, ex capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica e parlamentare. Lo scienziato nucleare, già bersaglio di un attentato nel 2010 attribuito a Israele, ha recentemente affermato che l'Iran possedeva da due decenni la tecnologia necessaria per costruire una bomba nucleare, accrescendo la preoccupazione internazionale.
“Penetrazione profonda” e problemi sistemici
Secondo Ali Alfoneh, ricercatore presso l'Institute of Arab Gulf States, la serie di omicidi mirati dimostra chiaramente i problemi del controspionaggio della Repubblica islamica.
“Questo dimostra la profonda penetrazione dei servizi segreti israeliani nell'apparato di difesa iraniano e mette in luce il fallimento del controspionaggio nei servizi di sicurezza iraniani. I servizi segreti iraniani, preoccupati della repressione interna e della salvaguardia del regime, non sono riusciti a ristrutturarsi di fronte alle crescenti minacce esterne, ignorando i precedenti creati dal crollo di Hezbollah, dall'assassinio di Ismail Haniyeh e dagli scienziati nucleari”, ha osservato Alfoneh.
Ha aggiunto che la corruzione sistemica nel Paese e il malcontento popolare hanno portato anche all'infiltrazione israeliana nell'apparato di difesa.
L'apparato militare rimane operativo ma deve affrontare delle sfide
A livello istituzionale, spiega Ali Alfone, il Corpo di Vigilanza opera “su un modello di leadership pressoché collettiva con una struttura di comando decentralizzata”. Queste caratteristiche riducono l'efficienza operativa, ma aumentano la resilienza alle operazioni di liquidazione.
“Tuttavia, le procedure operative standard dei Guardiani sono rimaste invariate: nonostante l'eliminazione dell'Aerospace Force Command il primo giorno, l'Iran ha continuato a lanciare missili balistici e droni contro Israele”, ha aggiunto il ricercatore.
Secondo lui, la difficoltà per gli iraniani non risiede tanto nella scomparsa di alti funzionari, quanto nella “solida e articolata architettura di difesa missilistica” di Israele.
Ricordiamo che Israele si è ispirato alla serie “Game of Thrones” quando si è preparato ad eliminare il comando militare iraniano.