Se si raggiungesse un accordo, la Russia sarebbe pronta a rimuovere le riserve di uranio altamente arricchito dall'Iran.
Dopo anni di sostegno all'Iran nel suo programma nucleare, il presidente russo Vladimir Putin sta spingendo il suo alleato verso un accordo con gli Stati Uniti che ne limiterebbe il diritto di arricchire l'uranio.
Lo riporta la pubblicazione Axios, citando fonti informate.
Secondo tre funzionari europei e un funzionario israeliano a conoscenza della questione, Mosca sta sollecitando l'Iran ad accettare un accordo di “arricchimento zero”.
Due fonti hanno anche affermato che i russi hanno informato il governo israeliano sulla posizione di Putin sull'arricchimento dell'uranio iraniano.
“Sappiamo che questo è ciò che Putin ha detto agli iraniani”, ha affermato un alto funzionario israeliano.
Secondo Axios, Putin avrebbe ribadito questa posizione anche in recenti telefonate con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente francese Emmanuel Macron.
“Putin sostiene l'idea dell'arricchimento zero. Ha esortato gli iraniani a muoversi in questa direzione per rendere i negoziati con gli Stati Uniti più favorevoli. Ma gli iraniani hanno affermato che non prenderanno nemmeno in considerazione questa possibilità”, ha affermato un funzionario europeo.
La Russia ha inoltre dichiarato pubblicamente e privatamente di essere pronta a rimuovere le scorte di uranio altamente arricchito dell'Iran se si raggiungerà un accordo.
Secondo le fonti, Mosca ha inoltre accettato di fornire all'Iran uranio arricchito al 3,67% per l'uso nell'energia nucleare e piccole quantità di uranio arricchito al 20% per il reattore di ricerca di Teheran e per la produzione di isotopi.
La posizione di Putin appare come un “tradimento” nei confronti di un alleato strategico, sullo sfondo del massiccio sostegno dell'Iran alla Russia nella sua guerra contro l'Ucraina, inclusa la fornitura di centinaia di droni d'attacco e missili terra-terra.
Durante e dopo la guerra di 12 giorni con Israele, gli iraniani rimasero delusi dal fatto che la Russia non avesse fornito loro alcun sostegno significativo.
Ricordiamo che gli attacchi degli Stati Uniti contro gli impianti nucleari iraniani sono stati probabilmente meno distruttivi del previsto, nonostante il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia dichiarato la “distruzione definitiva” del programma nucleare.
Il direttore generale dell'AIEA, Rafael Grossi, ritiene che l'Iran potrebbe riprendere l'arricchimento dell'uranio nel giro di qualche mese, nonostante i danni causati ai suoi impianti dagli attacchi statunitensi.