I tagli ai finanziamenti dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) annunciati dall'amministrazione Donald Trump potrebbero avere conseguenze catastrofiche.
Secondo uno studio pubblicato su The Lancet, questi cambiamenti potrebbero causare oltre 14 milioni di decessi entro il 2030, anche tra i bambini sotto i cinque anni.
Tagli agli aiuti degli Stati Uniti: conseguenze
Negli ultimi due decenni, i programmi dell'USAID si sono concentrati principalmente sui Paesi a basso e medio reddito, salvando più di 91 milioni di vite, un terzo delle quali erano bambini.
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Gli Stati Uniti restano il maggiore donatore di aiuti umanitari al mondo, fornendo almeno il 38% di tutti i contributi delle Nazioni Unite.
Ad esempio, l'anno scorso il governo degli Stati Uniti ha stanziato 61 miliardi di dollari in aiuti esteri, più della metà dei quali tramite l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID).
A marzo, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che il governo aveva già cancellato oltre l'80% dei programmi dell'agenzia, cedendo il controllo dei programmi rimanenti al Dipartimento di Stato.
Gli autori dello studio avvertono che senza un'adeguata assistenza medica, decine di milioni di persone potrebbero morire.
“Le nostre stime mostrano che se i drastici tagli ai finanziamenti annunciati e attuati nella prima metà del 2025 non verranno invertiti, entro il 2030 potrebbe verificarsi un numero impressionante di decessi evitabili”, si legge nel rapporto.