Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il 12 luglio che dal 1° agosto entreranno in vigore dazi del 30% sulle importazioni dai paesi dell'UE e dal Messico.
Lo ha annunciato sul suo social network Truth Social, riporta Reuters.
Trump rivela come UE e Messico possono evitare i dazi
Trump ha fatto notare che questa tariffa è molto più bassa di quella necessaria per eliminare il deficit commerciale degli Stati Uniti con l'UE.
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Allo stesso tempo, ha aggiunto che le aziende europee non dovranno pagare dazi se trasferiranno la produzione negli Stati Uniti.
Pochi giorni prima, il presidente degli Stati Uniti aveva annunciato dazi del 35% sulle importazioni canadesi a partire da agosto, oltre all'intenzione di applicare dazi del 15-20% ad altri partner commerciali.
Inoltre, Donald Trump ha imposto una tariffa del 25% sulle merci provenienti da Giappone e Corea del Sud.
Il presidente americano ha imposto tariffe anche su altri sei paesi: 30% per l'Algeria; 30% per l'Iraq; 30% per la Libia; 25% per il Brunei; 25% per la Moldavia; 20% per le Filippine.
In precedenza, il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent aveva dichiarato alla CNN che, a partire dal 1° agosto, diversi Paesi potrebbero dover pagare tariffe statunitensi se non raggiungeranno accordi commerciali con Washington.
Tra questi non ci sono solo i paesi dell'Unione Europea.
Ciò ritarda di fatto l'introduzione dei dazi, che originariamente sarebbero dovuti tornare il 2 aprile ma sono stati sospesi fino al 9 luglio.
L'amministrazione Trump invierà lettere a 100 piccoli Paesi per intimargli di ripristinare le aliquote tariffarie a partire dal 2 aprile.
Nelle lettere si affermerà che se i paesi non faranno progressi nei negoziati, il 1° agosto verranno ripristinati dazi compresi tra il 10% e il 50%.
Attualmente sono ancora in corso i negoziati commerciali tra Stati Uniti, Canada e Unione Europea.