Un paese dell’UE ha reso più complicate le regole sulla cittadinanza

Il Portogallo introduce test, giuramento e nuovi periodi di residenza per coloro che desiderano diventare cittadini.

Passaporto

Il Portogallo ha reso molto più difficile ottenere la cittadinanza. Ora, per ottenere un passaporto portoghese, è necessario risiedere legalmente nel paese da almeno dieci anni, superare test di lingua, conoscere il sistema politico e i diritti dei cittadini e giurare pubblicamente fedeltà ai valori democratici.

Ne parla Euronews.

Queste modifiche sono il risultato di una decisione del Consiglio dei Ministri portoghese, che ha approvato quattro atti legislativi in materia di cittadinanza e politica di immigrazione. Secondo il Ministro Delegato del Governo, António Leitão Amaru, d'ora in poi il periodo di soggiorno per richiedere la cittadinanza non sarà calcolato a partire dal momento della presentazione della domanda, ma dalla data di ottenimento del permesso di soggiorno. Questo provvedimento, come ha osservato il funzionario, mira a rafforzare il legame del richiedente con la società portoghese.

Inoltre, i figli di stranieri nati in Portogallo non riceveranno più la cittadinanza automatica. Affinché un figlio possa ottenere la cittadinanza, i suoi genitori devono risiedere legalmente nel Paese per almeno tre anni e presentare istanza. Il governo ha inoltre chiarito che la nascita in sé non garantisce più la cittadinanza senza una manifestazione di volontà.

Un'altra importante innovazione riguarda la conoscenza della lingua, della cultura e del sistema politico portoghese. Ora, ogni candidato dovrà sottoporsi a un test obbligatorio e presentare una dichiarazione scritta di impegno nei confronti dei principi democratici su cui si fonda lo Stato.

Separatamente, il regime speciale per i discendenti di ebrei sefarditi, che in precedenza consentiva la naturalizzazione semplificata, è stato abolito. Ora la cittadinanza per discendenza sarà possibile solo per i pronipoti di tali persone e solo se sono soddisfatte le condizioni generali per la naturalizzazione.

Le nuove norme prevedono anche la possibilità di privare della cittadinanza i cittadini naturalizzati che abbiano commesso reati particolarmente gravi che prevedono una pena minima di cinque anni di carcere. Questa innovazione è definita come un ulteriore strumento sanzionatorio che sarà applicato con sentenza del tribunale.

Le modifiche hanno interessato anche la Legge sugli Stranieri. Ora, il diritto di entrare nel Paese senza un contratto di lavoro sarà consentito solo a specialisti altamente qualificati. Il governo prevede di collaborare con le università per attrarre talenti nell'ambito di un programma speciale. Inoltre, gli immigrati potranno ricongiungersi alle proprie famiglie solo dopo due anni di residenza legale in Portogallo.

Per quanto riguarda i cittadini dei paesi appartenenti alla Comunità delle Nazioni di Lingua Portoghese, potranno continuare a entrare nel paese, ma il loro permesso di soggiorno sarà limitato dalle nuove norme. È stato inoltre deciso di creare una nuova unità di polizia di frontiera all'interno del Servizio di Pubblica Sicurezza, che controllerà l'ingresso e l'espulsione dei trasgressori.

Con queste innovazioni, il Portogallo punta su una più profonda integrazione degli immigrati nella società, privilegiando candidati qualificati e motivati che condividano i valori del Paese. È anche una risposta alle crescenti sfide in materia di sicurezza e alla necessità di modernizzare le politiche sull'immigrazione.

Ricordiamo che in precedenza avevamo scritto che il principale partito di opposizione polacco, il PiS, propone di inasprire le regole per l’ottenimento della cittadinanza per i migranti che vogliono diventare polacchi.

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