Due russi in Europa hanno reclutato mercenari per la Wagner PMC: il loro caso è all'esame del tribunale

I sospettati rischiano fino a 10 anni di prigione.< /strong> /p>

Mercoledì 16 ottobre, nella città polacca di Cracovia, è iniziato il processo contro due russi, Alexey T. e Andrey G., accusati di reclutamento per il servizio militare mercenario proibito dal diritto internazionale e partecipazione a un'organizzazione terroristica armata organizzata.< /p>

Lo riferisce il canale televisivo polacco TVN 24.

L'inchiesta ritiene che i sospettati lavorassero per i servizi segreti esteri (SVR) della Federazione Russa.

“Reclutavano cittadini polacchi o stranieri residenti nella Repubblica di Polonia, per il servizio militare mercenario internazionale, vietato dalla legge, che agisce nel quadro di un'alleanza denominata Gruppo PMC Wagner”, ha detto il pubblico ministero in aula leggendo l'atto di accusa.

A questo scopo hanno dovuto incollare 3.000 adesivi che pubblicizzavano il servizio del Wagner PMC in luoghi pubblici a Cracovia e Varsavia. Gli adesivi contenevano un codice QR con i contatti dei reclutatori.

Per le loro attività avrebbero ricevuto mezzo milione di rubli russi (circa 5mila dollari americani).

Russi detenuti in Varsavia nell'agosto 2023 rischia fino a 10 anni di carcere

Secondo Polskie Radio, gli imputati potrebbero anche distribuire manifesti che ridicolizzano le politiche dell'Unione europea, sia nelle città polacche che a Berlino e Parigi. Sono entrati nell'UE attraverso la Turchia.

Uno dei sospettati, Andrei G., non ha ammesso la sua colpevolezza in tribunale e si è rifiutato di fornire spiegazioni. Durante le indagini preliminari, ha affermato che perseguiva solo l'obiettivo di guadagnare denaro e di non rendersi conto delle conseguenze delle sue azioni.

L'interrogatorio del secondo sospettato avrà luogo in una riunione a novembre 4.

Ricordiamo che l'anno scorso i media polacchi scrissero che a Cracovia e Varsavia sconosciuti avevano affisso volantini con gli appelli ad aderire al Wagner PPK. Questi “inviti” contengono un codice QR che porta a un sito web in lingua russa.

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