2.200 anni di carcere per tutti: in Italia si è svolto il più grande processo di mafia degli ultimi 30 anni

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2.200 anni di carcere per tutti: in Italia si è svolto il più grande processo di mafia degli ultimi 30 anni

Infatti è stato costruito un edificio separato appositamente per il processo contro i membri dell'organizzazione criminale.

Nella città italiana di Lamezia Terme, più di 207 membri della mafia della 'Ndrangheta sono stati condannati a un totale di di 2.200 anni di carcere ed è diventato il più grande processo contro la mafia del Paese negli ultimi 30 anni.

Lo riferisce la CNN.

Nel caso sono state coinvolte anche 42 donne, il che divenne anche un record per un processo di mafia. 39 di loro sono stati condannati.

Durante il processo, iniziato nel gennaio 2021 e proseguito in un bunker appositamente costruito. Più di 400 avvocati hanno rappresentato gli imputati e 900 testimoni hanno testimoniato.

Un collegio di tre giudici, che ha deliberato sulla sorte di 338 imputati dopo il processo concluso il 16 ottobre, ha emesso un verdetto il 20 novembre. Ci sono volute circa due ore perché i giudici prendessero la loro decisione.

“Circa 207 criminali sono stati incarcerati e più di 100 sono stati assolti. Le condanne totali sono state cinque ergastoli e tre condanne a 30 anni”, dice la fonte. detto.

Secondo le prove fornite durante il processo, molti degli imputati avevano soprannomi pittoreschi, tra cui “Lupo”, “Ciccione”, “Dolce” e “Coscia d'agnello”.

Tra i condannati c'era un ex parlamentare di il partito politico di centrodestra Forza Italia Giancarlo Pittelli, nonché l'ex capo della polizia Giorgio Naselli e l'ex agente della guardia di finanza Michele Marinaro. Processati anche l'ex mercante Gianluca Callipo e gli ex consiglieri regionali Luigi Incarnato e Pietro Giamborino.

La mafia della 'Ndrangheta è considerata la più pericolosa d'Italia e una delle organizzazioni criminali più influenti al mondo. L'organizzazione ha migliaia di membri e “affiliati” in tutto il mondo. Secondo Europol, ha il monopolio della circolazione della droga in Europa.

Ricordiamo che nel settembre 2023 in Italia, il 61enne “ultimo padrino” è morto dopo una lunga malattia di cancro e il capo del clan mafioso siciliano “Cosa Nostra” Matteo Messina Denaro. Come ha osservato il governo del Paese, la sua morte “pone fine a una storia di violenza e sangue”.

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